Si va verso una tregua nella martoriata Ucraina. Vladimir Putin però mette le mani avanti e fissa alcuni paletti: ritiro delle truppe ucraine dal sud-est, cessazione delle azioni militari dei ribelli, esclusione dell’uso dell’aviazione contro i civili, pieno e oggettivo controllo internazionale del cessate del fuoco, scambio di prigionieri.
Le richieste del presidente russo sarebbero pervenute a quello ucraino Poroshenko nel corso di una telefonata tra i due leader. Sul fronte Usa però Obama è cauto: “Non accetteremo nessuna occupazione russa in nessuna parte dell’Ucraina” ha detto parlando da Tallinn a poche ore dall’inizio del vertice Nato in Galles. I “confini non possono essere ridisegnati dalla canna di una pistola”.
La notizia dell’intesa raggiunta tra i due leader arriva direttamente da Kiev con un nota pubblicata sul sito della presidenza ucraina. Tuttavia, dopo poche ore dalla comunicazione, la nota è stata rettificata: l’espressione “cessate il fuoco permanente” è stata cancellata e sostituita con “regime di cessate il fuoco”. La precisazione di Kiev arriva dopo un’altra precisazione da parte Mosca che spiega che i due leader “non hanno raggiunto alcun accordo” dato che “la Russia non è una parte in causa nel conflitto”.
Intanto il fotografo russo Andreï Stenine, 33 anni, è stato trovato morto in un veicolo bruciato dopo un attacco dell’esercito ucraino ai separatisti filo-russi nelle vicinanze di Donetsk, uno dei bastioni dei separatisti filorussi ed epicentro dei combattimenti contro le forze lealiste nell’est dell’ Ucraina.