La Juventus di Massimiliano Allegri vince nel match di apertura del campionato contro il Chievo mandando un messaggio chiarissimo a tutte le pretendenti per la vittoria finale. Al Bentegodi termina 1-0 con la rete di Martin Caceres a decidere il match già in apertura.
L’eredità di Antonio Conte non è un peso per Allegri, piuttosto è una vera e propria risorsa da non disperdere. Lo schieramento mandato in campo dall’ex tecnico del Milan è il 3-5-2 che tante soddisfazioni ha dato ai bianconeri nelle passata gestione tecnica. Tra gli 11 schierati in campo unico “inedito” è il gioiello Coman: Buffon; Caceres, Bonucci, Ogbonna; Lichtsteiner, Pogba, Marchisio, Vidal, Asamoah; Coman, Tevez.
Per Corini, invece, le scelte sono quasi obbligate. Il 4-3-2-1 non si discute, ma in campo vanno ben cinque volti nuovi: Bardi, Biraghi, Mangani, Birsa, Schelotto e Maxi Lopez. Paloschi va in panchina, così come Riccardo Meggiorini.
I bianconeri giocano il primo pallone del match dando sin dai primi minuti un’impronta ben chiara all’incontro. La formazione ospite corre tanto e bene, costruisce ottime manovre offensive con Pogba, Tevez ed un superbo Coman, diciottenne dalle qualità stupefacenti. I clivensi inseguono e resistono agli attacchi senza rintanarsi nella propria area.
Trascorrono sei minuti e la Juventus trova un gol meritato, ma al contempo fortunoso. Tevez batte il secondo calcio d’angolo consecutivo indirizzando il pallone sul secondo palo, Caceres spizza di testa facendo carambolare la sfera prima su Biraghi e poi in rete.
La reazione del Chievo, almeno sul piano emotivo, c’è e si manifesta qualche minuto più tardi con un buon colpo di testa di Maxi Lopez che si spegne tra le braccia di Buffon. La Juve, però, è la stessa squadra assetata di gol e vittorie che aveva chiuso lo scorso campionato con 102 punti all’attivo. Pogba e Coman giganteggiano a centrocampo, e qualche minuto più tardi serve il miglior Cesar per impedire a Vidal la rete dello 0-2.
Tra il gol della Juventus e la fine del primo tempo la porta del Chievo trema per ben tre volte. Prima un colpo di testa di Vidal si stampa sulla traversa, poi Tevez colpisce con una spaccata da centro area trovando per la seconda volta il palo ed infine è un altro colpo di testa di Caceres a martoriare la traversa “difesa” da Bardi. Quasi una maledizione per i bianconeri, che però sono ben consapevoli del loro predominio sulla gara.
In apertura di ripresa Corini manda dentro Radovanovic e Paloschi al posto di Mangani e Schelotto. Il Chievo non molla, combatte, non ha timori reverenziali nei confronti di undici avversari che sembrano davvero insuperabili. Coman sfiora il vantaggio partendo palla al piede e sfiorando il palo con un missile dalla distanza che termina fuori.
L’incontro si scalda e le squadre provano ad aumentare il ritmo per l’affondo finale. Al 68′ Coman lascia spazio a Llorente tra gli applausi bipartisan del Bentegodi, ma il modulo di Allegri non varia sensibilmente. La Juve colleziona tantissime occasioni da rete senza riuscire nell’acuto finale, emblematico il clamoroso errore sottoporta di Llorente che si addormenta facendosi soffiare il pallone dalla difesa veronese.
La legge del gol sbagliato-gol subito funziona solo a metà per i bianconeri. Maxi Lopez, tutto solo davanti a Buffon, scivola al momento di calciare favorendo l’ottimo intervento del portiere della nazionale azzurra. Sono momenti concitati quelli finali, con Tevez e Llorente che continuano a non approfittare delle ghiotte occasioni che si presentano nell’area del Chievo. All’86’ significativa standing ovation per Vidal che lascia il posto a Pereyra, poi più nulla sino al triplice fischio finale.
La Juve conquista i primi tre punti sotto la gestione Allegri e tranquillizza il popolo bianconero: la mentalità vincente infusa da Antonio Conte c’è ancora. Con in più alcuni importanti tasselli da valorizzare e sui quali si può puntare sin da subito (Coman su tutti). Corini perde (viene espulso nel finale), ma può stare comunque tranquillo perché il Chievo ha dimostrato di saper lottare e di avere tutte le carte in regola per giocarsi la salvezza con le altre concorrenti.