Sono quasi 4 miliardi le risorse recuperate, perché non utilizzate, per essere investite nell’impiego per le opere “cantierabili in dieci mesi”. Ma è prevista anche la “smobilitazione” di risorse già stanziate, ma ferme per riaprire i cantieri per l’alta velocità Palermo-Messina-Catania e quella Napoli-Bari per un totale di 10 miliardi di euro in investimenti. Sono state inoltre anche sbloccate le risorse per le metropolitane, gli aeroporti e la connessione ad internet con la banda larga.
Ci sono volute due ore e mezza di Consiglio dei ministri, nel pomeriggio di venerdì, per presentare il decreto Sblocca Italia in una versione ridotta rispetto a quello presentato nei giorni scorsi. Sono in tutto 50 articoli che spaziano dal miglioramento e dal superamento di pratiche burocratiche fino alla spinta per gli investimenti pubblici e sopratutto privati. Come ha spiegato il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, sembra che ci siano le risorse finanziarie per garantire il funzionamento del decreto definendo tutte le operazioni “coperte” finanziariamente”.
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Non tutto quello di cui si era parlato nei giorni scorsi però arriva alla conferenza stampa di presentazione del premier, dopo il Cdm e il siparietto con il carretto dei gelati. Se ne era molto parlato nelle settimane di agosto ma il taglio alle partecipate non arriverà. Il motivo del rinvio, ha spiegato il sottosegretario Delrio, è legato al “disboscamento” organico dell’universo delle partecipate locali e con ogni probabilità sarà inserito nella legge di stabilità.
Un destino non troppo diverso per l’Ecobonus che per il governo rimane un impegno da prorogare. Ma il pacchetto per la casa e l’edilizia sembra essere abbastanza completo nonostante il rinvio dell’Ecobonus. Il pacchetto di norme prevede uno snellimento delle pratiche burocratiche e le semplificazioni, come la norma sull’overdesign con cui vengono recepite le normative europee e un gruppo di sgravi fiscali ed incentivi per rilanciare il mercato immobiliare. Tra queste anche lo sgravio fiscale per chi acquista un’immobile per destinarlo alla locazione.
Secondo il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Maurizio Lupi la norma “più importante” è quella che riguarda la semplificiazione delle ristrutturazioni, Dopo l’entrata in vigore del decreto sarà infatti necessaria solo “una semplice comunicazione al Comune” per potere iniziare i lavori di ristrutturazione della propria abitazione. Invece la riforma del codice degli appalti arriverà con un ddl delega e seguirà il principio secondo cui, come sottolinea il premier, “ciò che è consentito in Europa sarà consentito anche in Italia”.
Arriva anche un ampliamento del margine di azione della Cassa depositi e prestiti, che secondo Renzi “a questo punto è dotata di regole come quelle degli altri Paesi europei”. Come chiarisce Padoan quella della Cdp rientra tra i capitoli di riforma per stimolare gli investimenti che rappresentano, sempre secondo il ministro, la principale debolezza del Paese. Insieme a queste norme arriveranno anche nuove misure per rendere più semplice l’emissione dei project bond.
Nel pacchetto di rilancio per l’economia del Belpaese il governo ha anche confermato il pacchetto di norme a sostegno del made in Italy con attenzione all’agroalimentare con cui si punta, spiega il ministro Federica Guidi, a “un aumento di un punto di Pil, in un bacino di 70mila imprese”.
Molti gli interventi anche per l’ambiente. “Con il varo del decreto Sblocca Italia – dice il sottosegretario al Ministero dello Sviluppo economico, Simona Vicari (Ncd) – possiamo finalmente dire che il nostro Paese ha avviato una seria politica per la valorizzazione e lo sfruttamento dei giacimenti di idrocarburi presenti in Italia ed in molti casi di dimensioni non trascurabili. Infatti, per i territori dove insistono giacimenti di idrocarburi si aprono importanti prospettive sia sul piano dell’occupazione e sia su quello delle infrastrutture di cui potranno dotarsi le amministrazioni locali grazie ai proventi delle attività estrattive. Con questo decreto abbiamo imboccato la strada giusta, quella del rilancio e dello sviluppo contando su quelle che sono le risorse disponibili e soprattutto senza aumentare la spesa pubblica e nel pieno rispetto dei cittadini e dell’ambiente”.