Dall’alba di mercoledì è in corso una vasta offensiva di diversi gruppi di miliziani anti-regime lungo tutta la linea di confine tra Siria e Israele. Secondo le fonti dell’Ansa, agli attacchi contro le postazioni del regime nei pressi di Qunaytra, Rawadi e Tel Kurum partecipano “gruppi dell’Esercito libero siriano e di milizie islamiche”.
Le fonti escludono invece la presenza di jihadisti dello Stato islamico (Isis) nella zona siriana delle Alture del Golan. L’artiglieria israeliana dislocata sul Golan ha aperto il fuoco contro postazioni dell’esercito siriano in seguito ad un incidente di frontiera. Lo riferisce il portavoce militare. La reazione israeliana è giunta dopo la esplosione di alcuni colpi di mortaio provenienti dalla Siria che hanno ferito un ufficiale israeliano e provocato danni. Oltre la linea di demarcazione forze ribelli hanno issato, secondo radio Gerusalemme, la propria bandiera sul versante siriano del valico di Quneitra (fra il territorio siriano e il settore del Golan occupato da Israele).
Inoltre, l’Isis starebbe reclutando bambini di appena 10 anni in Siria e in Iraq. La Commissione Onu di inchiesta sulla Siria ha accusato i jihadisti dell’Isis, oltre alle forze governative siriane, di crimini di guerra e crimini contro l’umanità. Le forze governative hanno commesso massacri, attacchi, torture ed altre violazioni che “equivalgono a crimini contro l’umanità”, afferma la Commissione nel suo ultimo rapporto reso noto oggi a Ginevra. L’Isis, da parte sua, rappresenta “un chiaro pericolo per i civili e in particolare per le minoranze sotto il suo controllo” in Siria e Iraq.