La Commissione Onu di inchiesta sulla Siria ha accusato le forze governative siriane di aver usato armi chimiche in aprile in Siria occidentale.
“Vi sono fondati motivi di credere che agenti chimici, probabilmente cloro, siano stati usati su Kaif Zeita, Al Tamana’a e Tel Minnis in otto incidenti nel corso di un periodo di dieci giorni in aprile”, si legge infatti nel rapporto della Commissione sulle violazioni dei diritti umani in Siria.
“Vi sono fondati motivi di credere che questi agenti siano stati lanciati in barili bomba da elicotteri del governo” ha reso nota la Commissione.
Ma non è l’unica accusa mossa dall’Onu. Nel rapporto consegnato oggi Ginevra si legge che i miliziani jihadisti dell’Isis attivi in Siria e in Iraq reclutano bambini di appena 10 anni. Nell’inchiesta si parla anche di esecuzioni pubbliche, amputazioni, fustigazioni e finte crocifissioni che hanno luogo ogni venerdì nelle zone della Siria controllate dallo Stato islamico (Is).
La Commissione d’inchiesta sui diritti umani descrive uno “spettacolo comune” a Raqqa, città roccaforte degli jihadisti, e nelle zone controllate dall’Is nel governatorato di Aleppo. L’Is rappresenta “un chiaro pericolo per i civili e in particolare per le minoranze sotto il suo controllo” sia in Siria che in Iraq.
La Commissione è stata istituita tre anni fa per indagare sugli abusi commessi in Siria, dove sono morte finora 200mila persone. Secondo il rapporto, l’esercito siriano continua a uccidere ogni settimana centinaia di uomini, donne e bambini con il “lancio indiscriminato di missili e ‘barrel bombs’ (ordigni imballati in fusti, ndr) in zone civili”.