“Ad di là di quanto accaduto, perché mio fratello è stato ucciso? Perché hanno mirato al cuore?”. Il giorno dopo il femminicidio all’Eur in cui ha perso la vita la domestica ucraina Oksana Martseniuk, 42 anni, la sorella dell’assassino Federico, Laura Leonelli, si sfoga con i giornalisti per la morte del fratello: “Loro avevano una pistola e lui un coltello. Mi diano una risposta”.
“Mio fratello – dice Laura – era un ragazzo veramente d’oro ed era un bravissimo zio, si prodigava con i miei figli di 3 anni e mezzo e 6″. Il 35enne, quando è stato trovato dagli agenti accanto al corpo decapitato della domestica, era vestito da paramilitare e aveva anche il volto coperto con una maschera da giardiniere, come una sorta di personaggio horror. Per gli investigatori, la macchina parcheggiata nel vialetto d’ingresso della villa, era il segno che l’uomo era pronto a fare a pezzi il cadavere per disfarsene più facilmente.
Quando sono intervenuti sono stati aggrediti con una mannaia e hanno fatto fuoco. L’uomo è morto all’ospedale Sant’Eugenio, pochi minuti dopo lo scontro con la polizia. Oggi, la rabbia della sorella.