L’Aeronautica militare ha confermato poco fa il ritrovamento dei resti del quarto pilota disperso dopo lo scontro di due Tornado nei cieli di Ascoli Piceno. Si tratta delle spoglie del capitano pilota Mariangela Valentini, avvistate già ieri notte a Poggio Anzù, sotto la cabina di pilotaggio distrutta del suo aereo.
Per l’identificazione ufficiale dei quattro piloti, il capitano navigatore Piero Paolo Franzese, il capitano pilota Alessandro Dotto e il navigatore Giuseppe Palminteri, tutti giovani fra i 31 e i 35 anni, sarà però necessario attendere l’esame del Dna, affidato dalla procura ascolana al medico legale Adriano Tagliabracci, che si avvarrà di un consulente dell’Aeronautica. I primi prelievi dovrebbero svolgersi lunedì, e solo successivamente i corpi verranno restituiti alle famiglie per i funerali.
Intanto, anche la seconda scatola nera dei Tornado è stata recuperata, a 700-800 metri più a sud dal luogo del ritrovamento del corpo del pilota Mariangela Valentini, a Poggi Anzù. Insieme al primo flight data recorder, già in mano degli investigatori, dovrebbe aiutare a ricostruire le cause di un incidente al momento ancora inspiegabile.
I due Tornado che si sono scontrati in volo nei cieli sopra Ascoli Piceno il 19 agosto, secondo fonti dell’Aeronautica, infatti, stavano svolgendo “due missioni addestrative separate ed erano impegnati in task diversi. Si stavano recando in un punto in cui avrebbero dovuto svolgere separatamente i compiti loro assegnati, che non comprendevano pratiche di combattimento simulato”.
I due velivoli, partiti dalla base di Ghedi (Brescia), non stavano volando in formazione e stavano “percorrendo un corridoio approvato e autorizzato, percorso che fa parte del task” . Ma non si sarebbero dovuti trovare lì “contemporaneamente alla stessa quota e allo stesso orario”. “Sul perché si siano trovati lì insieme – spiega la stessa fonte – è una delle cose che dovrà chiarire l’inchiesta, anzi la cosa principale”. Le testimonianze, il ritrovamento delle parti dei due relitti, i tracciati radar, i dialoghi radio e i dati delle scatole nere ”sono indispensabili per capire che cosa è successo”.