C’è un “cauto ottimismo” tra i medici sulle condizioni di salute della 14enne accoltellata ieri dal padre, Roberto Russo, che ha ucciso anche l’altra figlia di 12 anni e poi ha tentato il suicidio. La giovane paziente rimane stabile e con la prognosi riservata ricoverata nel reparto di rianimazione dell’ospedale Garibaldi centro di Catania. La tragedia è avvenuta nell’abitazione della famiglia, a San Giovanni la Punta.
La 14enne ha subito una lesione dell’arteria mammaria interna con conseguente copioso sanguinamento che ha richiesto la trasfusione di numerose unità di sangue, oltre ad una lesione all’addome che ha determinato un modesto versamento fluido perisplenico e peripancreatico.
Le condizioni cliniche della giovane paziente, spiegano dal reparto di rianimazione dell’ospedale Garibaldi, diretto dal dottor Sergio Pintaudi, dopo una prima fase di grave instabilità emodinamica, sono oggi stabilizzate. In atto la paziente è sottoposta a sedazione e ventilazione meccanica per la necessaria protezione d’organo. Pertanto, sottolineano i medici che l’hanno in cura “le condizioni cliniche attuali, pur in costanza di riserva della prognosi, consentono un cauto ottimismo”.
Ma è in corso un’emergenza sangue. La 14enne ha un gruppo sanguigno raro, Zero negativo. Le due ferite che il genitore le ha procurato, all’arteria mammaria e all’addome, le hanno fatto perdere circa tre litri di sangue. Per questo dal reparto di rianimazione dell’ospedale Garibaldi di Catania, diretto dal dottor Sergio Pintaudi, lanciano un “appello affinché volontari che presentino lo stesso gruppo Zero negativo vogliano donare contattando il Centro Trasfusionale dello stesso nosocomio, al numero 095/7592022”.
Intanto, sta per essere restituita alla famiglia la salma della 12enne uccisa a coltellate mentre dormiva. Il sostituto procuratore di Catania Agata Santonocito ha firmato il nulla osta necessario. Il magistrato, che coordina le indagini dei carabinieri della compagnia di Gravina e del nucleo investigativo del comando provinciale di Catania, ha ritenuto di non fare eseguire l’autopsia, valutando sufficiente un esame medico legale esterno. Per gli investigatori, infatti, la dinamica dell’accaduto è stata ricostruita con certezza. La 12enne dopo l’aggressione mortale da parte del padre è stata ricoverata d’urgenza nell’ospedale Cannizzaro di Catania, dove è ricoverato anche Russo, ma è morta subito dopo l’arrivo e il corpo è stato trasferito nell’obitorio del nosocomio.