Tra il 14 e il 16 agosto 2014, un totale di 113 nuovi casi di malattia da virus di Ebola (confermati o sospetti) e 84 decessi sono stati segnalati in Guinea, Liberia, Nigeria e Sierra Leone. Lo ha annunciato oggi l’Organizzazione mondiale della Sanità.
Dallo scoppio dell’epidemia nei quattro Paesi colpiti si contano 1.229 di decessi su un totale di 2.240 casi, così ripartiti: in Liberia 834 casi e 466 morti; in Guinea, origine dell’epidemia, 543 casi e 394 morti; in Sierra Leone, 848 casi e 365 morti; in Nigeria, 15 casi e 4 morti.
Intanto, il portavoce del governo del Camerun, Issa Tchiroma Bakary, ha annunciato, dopo il Kenya, la chiusura delle frontiere aeree, marittime e terrestri con la Nigeria in conseguenza dell’epidemia di ebola. “Meglio prevenire che curare”, ha detto. Secondo il responsabile, la misura resterà in vigore almeno una quarantina di giorni, in modo da consentire di valutare l’evoluzione dell’epidemia nel paese vicino.
Anche le autorità sanitarie tunisine hanno messo in campo importanti misure di prevenzione contro la propagazione del virus. Una iniziativa che arriva anche se l’Osservatorio Nazionale delle malattie nuove ed emergenti ha rivelato che nessun caso ancora è stato registrato nel Paese.