Nuovo colpo di scena alla Regione siciliana in merito al Piano Giovani. Dopo la pubblicazione sul sito del dipartimento Lavoro di un nuovo bando per tentare di mettere una pezza sul flop del click day, gli assessori al Lavoro, Giuseppe Bruno, e alla Formazione, Nelli Scilabra, sconfessano il dirigente che ha pubblicato l’avviso.
“Sconoscevamo l’avviso sui tirocini e ne abbiamo avuto notizia solo dal sito – dicono gli assessori. L’avviso non è altro che una ricognizione delle risorse disponibili con la previsione di un percorso organizzativo peraltro confuso. Sulle modalità di avvio dei tirocini e delle altre misure di Garanzia giovani e del Piano giovani il governo sta ragionando cercando di evitare gli errori commessi in passato”.
“Da parte nostra c’è comunque l’impegno di partire a settembre per dare risposte serie ai nostri giovani – aggiungono. – Sulle modalità ne discuteremo coi nuovi direttori generali avendo ben chiaro quali sono le responsabilità e i compiti della politica e della burocrazia”.
Un nuovo colpo per Annarosa Corsello, dirigente del dipartimento Lavoro, già “scaricata” giorni fa da Scilabra con una lettera al vetriolo. La dirigente probabilmente sarà il capro espiatorio di tutta la vicenda, lunga ormai settimane. Anni se pensiamo che Crocetta e Scilabra puntavano tutto proprio sul Piano Giovani per portare in porto la tanto decantata “rivoluzione della formazione professionale” di cui parlano dall’insediamento.
La storia del “click day” siciliano, relativo al Piano Giovani, è davvero grottesca. Il caso scoppia lo scorso 5 agosto: decine di migliaia di aventi diritto hanno protestato per non essere riusciti ad accedere al sito in tempo utile. L’assessore Scilabra, parlando già di “incompetenza e superficialità”, annuncia che “accerteranno le responsabilità”. Comincia la caccia alle streghe.
Chi era riuscito a ottenere un tirocinio retribuito nel primo “click day” si lamenta perché si comincia a vociferare che la prova verrà annullata e riproposta a settembre, proprio come poi è successo. Si annuncia la possibilità di una class action. Scilabra prova a correre ai ripari: “Iscrizioni regolari”. Ma chi è rimasto escluso non ci sta.
La Regione siciliana, oggettivamente responsabile del flop, annaspa in una corsa allo scaricabarile che, prima ha investito la società che ha gestito gli aspetti informatici, poi i vertici dell’assessorato (criticati dal presidente della Regione per il metodo utilizzato) e, infine, la società informatica della Regione secondo cui nessuno l’avrebbe interpellata.
E nonostante il governatore Crocetta continui a rassicurare i giovani siciliani – “sappiano che stiamo proteggendo i loro diritti”, ha dichiarato dalla Tunisia, durante le sue ferie – nemmeno la mossa di un nuovo avviso, pubblicato da Corsello, è riuscita a dare una svolta alla vicenda. E il dirigente è sempre più in bilico. “Non ne sapevamo nulla”, hanno precisato Scilabra e Bruno, assessore al Lavoro. Corsello ha dunque agito da sola? I vertici della Regione non si parlano?
Esterrefatti i cittadini siciliani, soprattutto i più giovani, appunto, che non smettono di esprimere il proprio disappunto sui social network, ma non è escluso che tornino in piazza, come hanno già fatto lo scorso 8 agosto.