Ferie inquinate per il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, impegnato a gestire il flop del Piano giovani, fulcro della tanto pubblicizzata rivoluzione della Formazione professionale. “Indubbiamente questo periodo di Ferragosto non agevola rispetto alle decisioni da assumere, ma voglio tranquillizzare tutti: il click day del 5 agosto non potrà che essere ripetuto a settembre con le stesse o altre modalità, dipenderà dall’affidabilità del software che utilizzeremo”. L’annuncio arriva direttamente dal governatore Rosario Crocetta.
“I giovani devono sapere che il governo tutela il loro diritto a partecipare e in modo trasparente – afferma – Su questo la posizione del governo è unitaria, a partire da me e dall’assessore Scilabra”. E aggiunge: “L’interruzione dei contratti con la Ett e Italia Lavoro per avere gestito in questo modo la selezione, sulla base della carte che abbiamo, mi sembra inevitabile. Ovviamente va rispettato l’iter amministrativo, ma il governo ha subito un danno irreparabile e va gestito il diritto dei giovani”.
Per Crocetta “il Piano Giovani non è il click day, è un progetto complessivo pluriennale di inserimento lavorativo e di promozione del lavoro tra i giovani”. “Dimentichiamo l’incubo del click day del 5 agosto e preoccupiamoci – conclude – di gestire il prossimo futuro sapendo che tutti potranno concorrere. E soprattutto di non buttare il bambino assieme all’acqua sporca, è fallito un click day: può capitare. Ma non può fallire il progetto, perché da questo dipende il futuro di tanti giovani”.
E in merito alle accuse di “parentopoli” avanzate dall’edizione locale del quotidiano Repubblica, Crocetta ha dichiarato: “Su eventuali incompatibilità dei dirigenti della Regione rispetto alla gestione del Piano giovani stiamo effettuando delle ricerche, il mio capo di gabinetto sta acquisendo le informazioni relative alle assunzioni fatte dalle società interessate: non faremo sconti a nessuno”.
“Al di là degli aspetti giuridici legati alla vicenda – conclude Crocetta – permangono fatti etici che non sono superabili. E’ inopportuno che parenti prossimi di dirigenti regionali abbiano rapporti di lavoro con società con le quali la pubblica amministrazione intrattiene dei contratti. Ognuno ne tragga automaticamente le dovute conseguenze, poiché in ogni caso tali conseguenze saranno inevitabili in presenza di accertate incompatibilità”.