Non solo droga, alcool, gioco e tabacco, adesso anche gli smartphone possono creare dipendenza. A rivelarlo è uno studio condotto dal “Pew Research Center” che ha anche coniato un nuovo termine per indicare questa nuova patologia: Nomofobia.
Il termine è di derivazione anglosassone, un’abbreviazione di “no mobile phone phobia” che indica appunto la profonda dipendenza da smartphone che non consente di vivere senza poterli avere sempre a portata di mano.
“L’attaccamento allo smartphone è simile a tutte le altre dipendenze, perché causa delle interferenze nella produzione della dopamina – dichiara uno psichiatra dell’Università americana – il neurotrasmettitore che regola il circuito cerebrale della ricompensa: in altre parole, incoraggia le persone a svolgere attività che credono gli daranno piacere”.
Si tratta a tutti gli effetti di una patologia che presenta i sintomi tipici dell’astinenza. Tra questi troviamo attacchi di panico, mancanza di concentrazione e un consequenziale controllo quasi maniacale del cellulare ad ogni minimo squillo, messaggio o notifica che attiri la nostra attenzione.
Queste manifestazioni, come spiegava lo psichiatra del Connecticut, sono dovute al rilascio della dopamina che spinge a compiere un’azione sicuri di una specie di ricompensa. Da ciò, quindi, il continuo e ossessivo controllo delle notifiche.