Il Pontefice all’Angelus ritorna a parlare degli orrori in Iraq. “Siamo sgomenti e increduli per le persecuzioni dei cristiani in Iraq. Migliaia di persone cacciate dalle proprie case, c’è distruzione dappertutto”, dice il Papa. Un massacro che “offende gravemente Dio e tutta l’umanità”.
“Non si fa la guerra in nome di Dio”, ha affermato con forza il Pontefice. Poi ha chiesto silenzio per pregare per le vittime di violenza. “Ringrazio coloro che con coraggio stanno portando soccorso ai nostri fratelli e sorelle”, ha detto ancora il Papa.
E il cardinale Fernando Fidoni partirà domani per l’Iraq come rappresentante della Santa Sede.
Poi la preghiera rivolta anche alle vittime degli scontri a Gaza dopo la fine della tregua. Il Santo Padre fa anche sentire la propria vicinanza alle persone colpite dall’Ebola. Il Santo Padre alla fine chiede di essere accompagnato con la preghiera nel suo prossimo viaggio apostolico in Corea.
E in mattinata Francesco aveva dedicato un pensiero affidato a un tweet sui perseguitati in Iraq: “Le persone private della casa in Iraq dipendono da noi. Invito tutti a pregare e, quanti possono, ad offrire un aiuto concreto”.