Il governo Renzi punta sull’unificazione di Tasi e Imu. Il riassetto potrebbe avvenire con la legge di stabilità da approvare entro il 15 ottobre. Entrerebbe così in vigore già a partire dal prossimo anno.
L’Esecutivo è al lavoro su due ipotesi. La prima prevede un accorpamento delle due imposte, che oggi vengono versate con codici tributo diversi, per rendere la vita meno complessa non solo ai cittadini ma anche agli stessi Comuni. Se dovessero essere così le cose l’attuale aliquota massima complessiva fissata per la generalità degli immobili al 10,6 per mille, che nel 2014 ha toccato quota 11,4 tenuto conto della maggiorazione dello 0,8 per mille, diventerebbe il tetto dell’imposta.
La seconda strada da percorrere è l’istituzione di una service tax, che non dovrebbe essere pagata dai proprietari in quanto tali ma da tutti coloro che concretamente usufruiscono dell’immobile e dei servizi da parte dei Comuni. Una soluzione che, anche se più difficile da intraprendere nell’immediato, potrebbe finalmente razionalizzare il sistema fiscale complessivo. La questione potrebbe essere affrontata forse già la settimana in una riunione con i sindaci, a cui oltre al sottosegretario all’Economia Enrico Zanetti dovrebbe prendere parte il vice ministro Casero e il sottosegretario Baretta.
Intanto, a meno di qualche colpo di scena, anche la seconda scadenza della Tasi arriverà nel caos, con almeno cinquemila Comuni in ritardo che alla fine chiederanno ai cittadini il tributo ad aliquota standard, senza detrazioni per l’abitazione principale.