Il profondo rosso delle spiagge secondo il Sindacato Italiano Balneari non risparmia nessuna regione. Le situazioni più critiche si registrano in Campania (-40% a giugno e -70% a luglio) e Marche (-35% e -60%), Liguria e Toscana. Unica nota positiva il ritorno dei turisti stranieri sui litorali del Friuli Venezia Giulia e Veneto.
“La crisi economica influisce pesantemente sulle vacanze al mare – ha detto Riccardo Borgo, Presidente del S.I.B. Sindacato Italiano Balneari – anche se ormai gli italiani ci devono convivere da diversi anni, tanto che i turisti sono abituati a cercare offerte e promozioni per il lettino e l’ombrellone, ma condizioni meteo così sfavorevoli a giugno e, soprattutto, nel mese di luglio era da tempo che non si verificavano: pioggia e ancora pioggia hanno obbligato tanti clienti a rimanere distanti dagli stabilimenti balneari: tra meno 10 e meno 70% le presenze in spiaggia rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso”.
La dèbacle colpisce tutta la filiera del turismo: meno clienti al mare si traduce in ristoranti con tavoli vuoti, alberghi che devono fare i conti con camere libere, negozi con merce invenduta, ma anche personale giornaliero a chiamata (come bagnini, camerieri, aiutanti in cucina, addetti alle pulizie, parcheggiatori, animatori) che è rimasto a casa in quanto le giornate di maggior richiesta, come i week-end, sono stati funestanti costantemente da pioggia, vento e basse temperature.
“Stimiamo che almeno 50.000 persone, tra i quali molti studenti universitari che lavorano d’estate per pagarsi gli studi, a giugno e luglio sono rimasti disoccupati – prosegue Borgo. Il danno economico per la nostra categoria è superiore ai 400 milioni di euro e comprende, oltre ai servizi di spiaggia, anche il mancato guadagno di bar, ristoranti, piscine, parcheggi e feste serali all’aperto”.
Se a far da padroni sono vento, pioggia e freddo a nulla servono stabilimenti attrezzati, sconti e promozioni. E le imprese balneari, già segnate dalla crisi economica, vanno in profondo rosso con una media approssimativa dei cali attorno al 40%. Emerge dalle indagini realizzate dal Sindacato Italiano Balneari che associa circa 10.000 imprese e aderisce alla Fipe/Confcommercio.
Le situazioni più dure sono in Campania e Marche (con cali a luglio rispettivamente del 70% e del 60%) ma non va meglio in Liguria (-50%), Toscana (50%) ed Emilia Romagna (-30%).
“Non ci resta che confidare in agosto – conclude Borgo – se è vero che continua ad essere il mese preferito dagli italiani per le vacanze e se anche Madre natura fosse dalla nostra parte, questo connubio potrebbe, almeno, limitare le perdite della stagione estiva 2014, che in ogni caso, si chiuderà con un pesante passivo”.
Presenze sulle spiagge, rispetto allo stesso periodo del 2013, secondo un sondaggio condotto su un campione rappresentativo di imprese balneari italiane aderenti al S.I.B. Sindacato Italiano Balneari: