Doveva durare 72 ore e invece dopo appena 3, Israele avverte l’Onu che non ha più intenzione di rispettare la tregue, non ritenendola più valida. Dal gabinetto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu arriva la spiegazione: “Una volta ancora Hamas e le altre organizzazioni terroristiche a Gaza hanno violato il cessate il fuoco”. Insomma, Kerry dagli Stati Uniti non riesce a portare la pace.
Israele ha iniziato una pesantissima offensiva: soltanto nelle ultime ore sarebbero morti 70 palestinesi, feriti più di 300. Le bombe di Tel Aviv hanno colpito l’ospedale Rafah. Ma c’è un giallo su quest’improvvisa decisione di non continuare con il cessate il fuoco. Secondo alcune fonti, Israele sarebbe tornato a bombardare Gaza dopo il rapimenti di uno dei soldati israeliani da parte di Hamas.
Dopo qualche momento di dubbio, Israele ha confermato: ”Iniziali indicazioni suggeriscono che un soldato israeliano è stato rapito da terroristi. Alle 9.30 di stamattina, un attacco è stato condotto contro forze israeliane che operavano allo smantellamento di un tunnel. Iniziali indicazioni suggeriscono che un soldato israeliano è stato rapito da terroristi durante l’incidente. Gli avvenimenti sono ancora in corso”.
Il militare rapito ha solo 23 anni. Hamas ha subito replicato che il soldato è stato rapito ora prima di cessare il fuoco: “Israele è un nemico che non onora mai gli impegni”. Qualunque sia la verità, la tregua al momento è finita e la guerra è ripresa.