Le autorità cinesi hanno confermato l’avvio di un’inchiesta “anti-monopolio” nei confronti di Microsoft e del suo operato in Cina: nella giornata di ieri, 28 luglio, alcuni siti web cinesi avevano affermato che erano state effettuate delle perquisizioni a sorpresa negli uffici del colosso informatico di Pechino, Guangzhou, Shangai e Chengdu, dall’”organismo controllore del mercato”, secondo quanto diffuso dall’agenzia Nuova Cina.
Tramite un comunicato, Joan li, portavoce di Microsoft China, ha confermato le perquisizioni, sottolineando che la compagnia collaborerà “attivamente” con i responsabili dell’inchiesta.
I motivi per cui l’inchiesta è stata avviata sono principalmente due: il primo, secondo l’agenzia France Presse, è legato al sistema operativo Windows, che in Cina detiene una quota di mercato del 95%, considerato dunque un monopolio di fatto; il secondo riguarda le informazioni fornite sui suoi software: secondo la Saic, l’amministrazione statale per l’industria e il commercio, Microsoft non avrebbe esplicitato la compatibilità con altri supporti informatici.
Lo scorso maggio, le autorità cinesi avevano obbligato agli uffici pubblici di non usare Windows 8: secondo Nuova Cina, la decisione sarebbe stata presa per motivi legati alla sicurezza dei computer in seguito all’abbandono da parte dell’azienda di Windows XP, il sistema operativo più usato nel Paese.