Si avvicina la data dell’assemblea della Figc, per l’elezione del nuovo presidente, e l’atmosfera resta turbolenta, ma oggi c’è stata la svolta a favore del presidente della Lega Nazionale Dilettanti, Carlo Tavecchio, con l’arrivo dell’imprimatur della Lega di Serie A. Domani il numero 1 dei dilettanti ufficializzerà la propria candidatura, illustrando il programma nell’assemblea elettiva del suo movimento, dato che domenica scadono i termini per la presentazione delle candidature.
A meno di sorprese dell’ultimo minuto, la contesa è ristretta a lui e all’ex vicepresidente federale, Demetrio Albertini, ma il via libera dei club di Serie A di fatto ha chiuso la contesa, facendo anche svanire lo spettro del commissariamento Tavecchio ha i voti di tutte le Leghe, che gli garantiscono un’ampia maggioranza, mentre il suo avversario resta sostenuto da calciatori e allenatori.
Una spaccatura verticale tra datori di lavoro e ‘dipendenti’ non è la base migliore per lavorare con quell’unità d’intenti e di prospettive che si auspicava dopo le dimissioni di Giancarlo Abete, al fine di rilanciare il calcio italiano, ma evidentemente il passato sul campo di Albertini ha giocato contro di lui più degli anni trascorsi alla scrivania. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega allo sport, Graziano Delrio, ha incontrato entrambi i candidati, chiedendo loro di “concentrarsi sui programmi per il bene dello sport e del calcio italiano” e augurando una “competizione serena, rivolta alle cose da fare”.
Proprio il programma di Tavecchio sarà da domani all’esame generale, ma sono i club di Serie A i più decisi a dare un segno forte al sistema e gli presenteranno un documento su cui ha annunciato Andrea Agnelli – peraltro sempre contrario alla scelta Tavecchio e che per questo resterà fuori dal Consiglio federale -, “c’è totale convergenza. Se riusciremo a realizzare in un anno e mezzo la metà di quel che c’è scritto sul documento di oggi – ha spiegato il presidente della Juve – dovremo essere molto soddisfatti”. Anche le parole del giovane presidente juventino sembrano quindi mettere la parola fine alla contesa.
La minaccia di un intervento del presidente del Coni in caso di stallo ha convinto o più a sostenere la già numericamente favorita candidatura di Tavecchio. Adesso c’è da vedere se Albertini insisterà o se opterà per un’operazione di ricucitura che gli permetta di trovare appoggio alle idee che ha messo sul tappeto e di aspettare una prossima occasione.