C’è rabbia e malinconia negli ambienti bianconeri dopo l’addio choc di Antonio Conte, uomo simbolo della rinascita juventina del dopo Calciopoli. Una separazione amplificata in modo esponenziale dal bassissimo gradimento che il popolo bianconero ha fatto registrare verso il nuovo tecnico del club di via Galileo Ferraris, Massimiliano Allegri.
Lo stesso Allegri che non ha mai lesinato stoccate alla “Vecchia Signora” ai tempi del Milan. Memorabile il suo sfogo contro l’ad Beppe Marotta ed il suo nuovo capitano Gigi Buffon. ” Da oggi chiederò a Marotta il permesso di parlare in carta bollata. Buffon? Si gioca ogni tre giorni, capita spesso di rimangiarsi quanto appena detto. Meglio stare zitti”. Polemiche mai spente, anzi alimentate da un Allegri spesso caustico verso alcuni dei punti dolenti del passato bianconero: “Secondo me sbagliano tutti. Io dico che sono 31 gli scudetti – disse Allegri – Non vedo perché la Juventus non conti anche quello conquistato vincendo il campionato di serie B”.
Vecchi rancori e nuove polemiche. In auge l’hashtag “#noallegri”, che tra il serio ed il faceto racconta di una piazza in subbuglio dopo l’avvicendamento sulla panchina della Juventus: “Forse neanche Branca ( dirigente dell’Inter, ndr) ha fatto di peggio”. A ruota un altro utente di Twitter punta il dito contro la proprietà: “Ma un tifoso con che faccia andrà allo stadio? Qualcuno mi dica se tutto questo è normale”. C’è chi si spinge oltre ed invoca provvedimenti estremi: “L’ipocrisia non cancella ogni cosa, togliete ad Allegri quello stemma dalla giacca”.
Allegri promette risultati per conquistare i tifosi, ma in pochi ripongono fiducia nell’ex milanista. Alla base di scetticismo e preoccupazione gli screzi con Andrea Pirlo, altro beniamino della Juve dei record che adesso potrebbe risentire dal cambio di guida tecnica. Interessante a questo proposito un passo della sua fatica letteraria, “Penso quindi gioco”: “Andrea, il nostro allenatore Allegri pensa che se resti non potrai più giocare davanti alla difesa – gli riferì l’ad milanista Adriano Galliani nell’anno della sua cessione alla Juve-. Davanti alla difesa pensavo di poter dare ancora il meglio di me”.
Tutto da dimostrare e molto da perdere. Tre Scudetti e due Super coppe italiane, un ‘eredità pesantissima per il neo tecnico Allegri. L’ex Cagliari e Milan, però, alza il tiro e raddoppia: “Abbiamo il dovere di fare un grande torneo in Italia ed in Europa, la Champions ha grande fascino e la Juve merita sicuramente di stare almeno tra le prime otto”. Allegri è atteso al varco, il campionato bianconero è già iniziato.