La plenaria del Parlamento europeo ha approvato la nomina di Jean Claude Juncker come presidente della Commissione europea con 422 voti a favore, 250 contrari. Lo ha comunicato il presidente di Strasburgo, Martin Schulz, precisando che sono stati 729 i votanti. La maggioranza richiesta era di 376 sì.
Ha retto dunque la maggioranza delle larghe intese Ppe-S&D-Alde. La “prima priorità” del nuovo presidente è “rafforzare la “competitività e stimolare gli investimenti”. Durante il suo intervento in plenaria, Juncker ha affermato che intende creare “un governo economico” della Ue che dovrà essere “rigorosa con le riforme strutturali” e si dovrà “riflettere a stimoli finanziari” per “accompagnarle” con la creazione di “una capacità di bilancio propria dell’Eurozona”. L’intenzione è quella di presentare “nei primi tre mesi un ambizioso pacchetto per lavoro, crescita e investimenti” che attraverso la Bei ed il bilancio europeo “mobilizzerà fino a 300 miliardi in tre anni”.
“Dobbiamo essere fieri di aver creato la moneta unica, che non divide l’Europa, ma la protegge, protegge l’Europa”, ha detto con grande forza Jean Claude Juncker in un passaggio del discorso in plenaria, accolto con un lungo applauso ma anche da voci di dissenso dagli euroscettici.
Il presidente della Commissione ha annunciato anche che nella Ue “non ci sarà alcun ulteriore allargamento nei prossimi cinque anni”. Tuttavia, si legge ancora nella lettera agli europarlamentari, “gli attuali negoziati continueranno, in particolare per i Balcani occidentali che hanno bisogno di una prospettiva europea”.
Per il ruolo chiave di alto rappresentante Ue per gli Affari esteri “Federica Mogherini è considerata un buon candidato, ma ha dieci-undici paesi contro”. Lo riferiscono fonti vicine a Jean Claude Juncker riportando la determinazione del presidente designato a delineare la squadra dei commissari “entro fine luglio, primi di agosto”.
Juncker ha detto pure di voler nominare un commissario per gestire l’emergenza immigrazione. “È la conferma della correttezza di quanto il ministro Alfano (all’Interno italiano, n.d.r.) va ripetendo da tempo, ma soprattutto – dice Simona Vicari, sottosegretario allo Sviluppo economico – segna il successo della politica portata fin qui avanti dal governo e dallo stesso Nuovo Centrodestra. Con buona pace di chi sostiene che siamo isolati ed inascoltati in Europa e di chi sostiene che dovremmo abbandonare al loro tragico destino gli immigrati”.