Grande attesa a Palermo per la 390/ma edizione del Festino di Santa Rosalia. Il carro con la statua della ‘santuzza’, opera anche quest’anno dello scenografo Renzo Milan, è già posizionato nel giardino antistante la Cattedrale, dove le campane del duomo tra pochi minuti cominceranno a suonare per dare inizio alle celebrazioni. Migliaia di persone, tra fedeli, laici e turisti, in serata invaderanno l’asse principale della “città vecchia”, quando il carro trionfale sfilerà dalla Cattedrale lungo il Cassaro per raggiungere il lungomare, rievocando quel rituale di epoca seicentesca che liberò Palermo dalla peste e che da 390 anni si ripete. Più di cinquanta performer, attori e danzatori, daranno vita a ‘Solitaria di Dio’, scritto e ideato dalla regista Monica Maimone della Mymoon (la società selezionata dal Comune per organizzare l’evento), che ha deciso di declinare al femminile la festa laica in onore della “Santuzza”, che quest’anno sarà dedicata ai poveri.
Per la prima volta, infatti, a trainare il carro trionfale saranno 60 donne palermitane: operaie, casalinghe, psicologhe, stiliste, scrittrici, artiste, musiciste esponenti del mondo politico e sindacale. In otto quadri e un prologo della durata di cinquanta minuti, sulla facciata della Cattedrale, con l’ausilio di proiezioni e video scenografie, sarà ricostruita la vita di Rosalia e il percorso che portò la santa a rifiutare i privilegi della sua posizione sociale alla corte di re Ruggero, nella Palermo di epoca normanna, e attraverso il gesto simbolico del taglio dei capelli, a scegliere di dedicare la propria vita agli ultimi.
Da una terrazza del duomo irromperà la voce della cantastorie siciliana Serana Lao, mentre un movimento di palcoscenici mobili accompagnerà le sette scene che compongono la narrazione con musiche di epoche storiche differenti. Al termine dello spettacolo partirà il corteo con il carro della statua della Santa. A chiusura della festa sono previsti i tradizionali fuochi d’artificio e i concerti di band siciliane che proporranno canzoni e danze per raccontare una Palermo che torna a essere l’ombelico del Mediterraneo, crocevia di nuovi migranti che offrono alla Santa i loro viaggi, il loro futuro e la loro speranza.