Da comico a cantante il passo è lungo ma lui sembrava non accorgersene. Quando Giorgio Faletti, scomparso oggi a 63 anni, cantò “Signor tenente” al Festival di Sanremo 1994, forse inizialmente fu preso poco sul serio. Ma la canzone arrivò al secondo posto della classifica finale della kermesse canora vincendo il Premio della Critica.
La canzone verrà inserita nel disco del comico-cantautore astigiano “Come un cartone animato” che viene premiato con un disco di platino.
Nonostante sia stata presentata nel 1994, è chiaro il richiamo alle stragi di Capaci e di via D’Amelio. Vuol essere una denuncia delle condizioni lavorative delle forze dell’ordine (in particolare dei carabinieri) in un periodo in cui era ancora viva “l’eco” delle bombe del ’92. L’uso della parola “minchia”, presente ripetutamente nel testo, e l’accento siciliano con cui viene cantato il brano rendono più chiari i riferimenti a Cosa Nostra; più in generale, questi dettagli sottolineano quanto fosse più sentita questa situazione nel Sud Italia, dove si erano verificati maggiori eccidi mafiosi e da dove provengono, per larga parte, i carabinieri italiani.