Il presidente della Bce Mario Draghi, a seguito del direttivo che non ha modificato i tassi di interesse rispetto alla variazione del mese scorso, ha spiegato che: “Dopo giugno la politica monetario sarà ancora più accomodante”. “Siamo unanimi – spiega Draghi facendo riferimento al direttivo – nell’utilizzo di politiche non convenzionali in futuro e i tassi resteranno su questi livelli per un periodo di tempo prolungato”.
Mario Draghi ha poi sottolineato come la moneta unica sita procedendo nella sua “moderata ripresa” che, da quanto emerge dagli ultimi dati disponibili, è accompagnata da una bassa inflazione. Draghi ha aggiunto inoltre come le misure espansive messe in atto nel mese scorso saranno in grado di favorire una ripresa dell’inflazione. Secondo il presidente della Bce l’inflazione rimarrà comunque bassa per tutto il 2014 e risalirà con l’arrivo del 2015. “I rischi per la crescita – commenta Draghi – restano al ribasso”.
Se i cambi della moneta unica non sono tra gli obiettivi della politica monetaria della Bce, per Mario Draghi: “sono decisamente molto importanti per le nostre prospettive di stabilità dei prezzi” ed ha inoltre aggiunto che negli ultimi dodici mesi i cambi valutari hanno avuto un peso maggiore sull’inflazione anche nel confronto con i prezzi di energia e petrolio.
Il tasso d’interesse di riferimento è stato lasciato al minimo storico dello 0,15 per cento, inoltre a rimanere fermi anche i tassi sulle operazioni di rifinanziamento marginali allo 0,4 per cento, mentre quelle sui depositi overnight al – 0, 10 per cento. Decisione, queste, tutte largamente attese dal mercato finanziario. Il numero uno della Bce ha dunque confermato la cosiddetta “forward guidance” della banca ed ha affermato che i tassi d’interesse rimarranno simili a quelli attuali per un periodo lungo di tempo.
“Se dovesse cambiare la nostra valutazione sul’inflazione, useremmo il programma di acquisti su larga scala”, spiega Draghi in riferimento al ‘quantitative easing’ che comporterebbe l’acquisto di titoli di Stato. Inoltre il presidente Draghi ha anche annunciato che i nuovi prestiti a lungo termine alle banche che saranno condizionati al credito alle famiglie e alle imprese, in totale i “TLtro” potrebbero realizzare 1000 miliardi di euro.