Gli avvocati di Massimo Giuseppe Bossetti, il muratore accusato della morte di Yara Gambirasio, non hanno presentato ricorso al tribunale di riesame. Il motivo, hanno spiegato, è per una precisa “strategia difensiva”.
“Abbiamo scelto di non prendere scorciatoie – precisano i legali -, ma di dimostrare in dibattimento quello che sono le spiegazioni alternative del nostro assistito”.
Gli avvocati hanno sottolineato che sono certi dell’innocenza di Bossetti “pur in presenza di un quadro probatorio che sembra portare la sua firma”.
I legali però non si sono sbilanciati e non sono scesi nel dettaglio, soprattutto nei confronti di un’eventuale richiesta di ripetere l’esame del Dna, mentre hanno detto che valuteranno “ogni possibilità” perché “riteniamo che le prove debbano essere raccolte in contraddittorio”. Si riservano dunque di nominare altri consulenti in caso di necessità.
Intanto, gli specialisti del reparto investigazioni scientifiche di Parma si stanno concentrando su due coltelli sequestrati a casa di Bossetti. Lo spessore delle lame è compatibile con i tagli sul corpo della ragazzina. Gli investigatori si sono concentrati anche su alcune ricerche che il muratore di Mapello avrebbe fatto sul web su Yara. Bossetti si sarebbe giustificato dicendo: “Sono appassionato di cronaca nera”.