Matteo Renzi torna da Bruxelles da leader confermato: il peso dei voti presi dal Pd alle elezioni Europee si è fatto sentire. Ma per il presidente del Consiglio adesso c’è altro da fare: “La partita si sposta dall’Europa in Italia. Abbiamo fatto capire che siamo un Paese forte, che non va con il cappello in mano ma si fa rispettare. Adesso però la palla è tutta nel nostro campo”.
“Tocca a noi in Italia fare le riforme se vogliamo la flessibilità dall’Europa”, ha detto ai suoi Renzi, toccando il tema che ha creato qualche tensione tra lui e la cancelliera tedesca Merkel. Tutto risolto però con tanto di accordo sul presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker. “E spero che adesso sia chiaro perché abbiamo modulato sui mille giorni l’impegno: perché questo è l’orizzonte di cui necessitiamo”, ha specificato il premier, sottolineando di non avere intenzione di farsi “trascinare in polemiche”. Anche interne.
La prossima del resto sarà una “settimana chiave” per le riforme italiane. Sono previsti incontri con Forza Italia, Movimento 5 stelle e parlamentari Pd. Inoltre il Consiglio dei ministri avrebbe all’ordine del giorno per lunedì la scelta di un commissario europeo temporaneo, in attesa di decidere se e chi mandare a Bruxelles.