Accordo tra i leader europei, dopo la presentazione del documento del presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, per un’Europa più flessibile. I primi ad esprimere il proprio apprezzamento e a proporre le proprie ricette anti-crisi sono stati il premier italiano, Matteo Renzi, prossimo a guidare l’Unione europea dal 1 luglio, e la cancelliera tedesca, Angela Merkel, che ha abbandonato la linea dell’austerità a tutti i costi e ha aperto ad alcune concessioni sul patto di stabilità.
“Continuare ad approfondire l’Unione monetaria europea”. È questo uno dei punti principali del documento che il governo italiano, guidato dal premier Matteo Renzi, ha preparato in vista del prossimo vertice dell’Ue e ha consegnato al presidente del Consiglio d’Europa, Herman Van Rompuy. “L’obiettivo è quello di rafforzare la capacità dell’Eurozona di resistere agli shock esterni e alle crisi asimmetriche, in particolare “pensando seriamente a come introdurre degli stabilizzatori automatici che ne garantiscano la stabilità, come un sistema europeo di sussidio di disoccupazione”.
Nel documento che l’Italia ha consegnato a Van Rompuy si legge che bisogna “incoraggiare le riforme strutturali a livello nazionale perché sono il pilastro della nuova agenda politica europea, perché le riforme sono il principale motore della crescita, soprattutto se lo sforzo è compiuto con ampio consenso a livello nazionale e in contemporanea con altri Paesi”.
“In occasione del semestre Ue – dice il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel discorso fatto in occasione del suo incontro con i capigruppo del Parlamento europeo – l’Italia propone un forte cambiamento nelle politiche dell’Unione e anche degli assetti istituzionali dell’Unione”.
La cancelliera tedesca, Angela Merkel, apre a un utilizzo “flessibile” del patto europeo di stabilità. Lo ha confermato il suo portavoce, Steffen Seibert, in conferenza stampa a Berlino, sottolineando che il patto deve però essere rispettato: “La credibilità – ha detto – deriva dal rispetto delle regole che ci si è dati”.
Ultimamente, proprio il presidente del Consiglio italiano, Matteo Renzi, aveva chiesto all’Unione europea – o meglio, aveva avvertito l’Unione europea – di poter derogare alle regole del patto di stabilità per poter mettere in campo una serie di riforme per riavviare l’economia italiana.
Seibert, in vista del vertice Ue, ha poi aggiunto che nelle regole sul deficit si possono considerare i cicli negativi, “un prolungamento delle scadenze” di rientro “é possibile ed è già stato usato”. E ha ricordato che c’è anche una “clausola sugli investimenti per le riforme strutturali”.
“L’Italia – ha dichiarato il sottosegretario al ministero dello Sviluppo economico, Simona Vicari (Ncd) – ha acquistato maggiore credibilità a livello internazionale e all’interno dell’Unione Europea perché sta dimostrando di saper rispettare i propri impegni. C’è quindi maggiore considerazione e più ascolto da parte dei nostri partner internazionali. Le aperture del governo tedesco, che seguono in ordine temporale quelle di altre Nazioni, dimostrano non solo una maggiore comprensione, ma soprattutto una presa d’atto che è necessaria un’inversione di rotta”.