Al Belgio bastano otto minuti, gli ultimi, per battere la Russia, legittimare il vantaggio e ottenere la qualificazione agli ottavi di finale con una giornata di anticipo.
La squadra di Wilmots, indicata come quinta favorita dai bookmakers, resta un rebus: aveva vinto soffrendo contro l’Algeria che sembra di categoria inferiore e contro la Russia ha giocato per 80 minuti in modo anonimo, pensando a non perdere ma soffrendo contro una Russia che anche stavolta mastica amaro.
Hazard, il più titolato dei belgi, si è svegliato nei minuti finali. Sua la conclusione che sfiora il palo a quattro minuti dalla fine, suo lo splendido assist per Origi che sotto porta segna il gol partita a due minuti dalla fine. Prima ancora, all’82esimo, una punizione di Mirallas aveva impattato con il palo. Il Belgio è tutto qui, davvero poco ma basta e avanza.
Capello, allenatore della Russia, è incredulo. La sua squadra ha giocato meglio, avrebbe anche meritato la vittoria per aver creato qualcosa in più ed invece non gli resta che sperare in un piccolo miracolo nell’ultima giornata.
Potrebbe essere il Mondiale dei rimpianti per i sovietici che nel primo tempo possono legittimamente lamentarsi per un rigore non concesso per fallo su Kanunnikov. Ma se Kojorin al 44esimo del primo tempo si divora un gol fatto davanti alla porta, mandando a lato di testa su perfetto cross di Glushakov la colpa non è certo del Belgio. E se il portiere Akinfeev nella prima partita con la Corea del Sud si è fatto il gol da solo, la Russia qualche esame di coscienza dovrà pure farlo.
Anche nel secondo tempo la Russia ha giocato meglio e paradossalmente ha perso la partita dopo aver avuto un’altra ottima occasione con Eshchenko che ha concluso fuori una bella azione di contropiede.
Misteri del calcio ma il Belgio – decisamente insufficiente oggi – ha talento e fortuna necessari per ipotizzare un cammino abbastanza lungo.