Il provvedimento del governo per scontrare il costo dell’energia elettrica sarà quasi del tutto ininfluente per le piccole aziende, in questo modo vanificando le speranze di un possibile effetto ripresa. A sostenere questa posizione la Cgia di Mestre, che attraverso uno studio sui possibili effetti dello “sconto energetico”, ha rilevato come non riuscirà a produrre nessun effetto benefico per l’85 per cento delle aziende e dei lavoratori autonomi.
Secondo lo studio il beneficio riguarderà quelle particolari utenze che hanno una potenza impiegata superiore ai 16,5 Kw. Questo, almeno nei dati della Cgia, escluderebbe ben 4 milioni di attività economica che non potranno ottenere i benefici perché non utilizzano questo tipo di utenze energetiche.
Secondo la previsione del governo Renzi questo provvedimento avrebbe dovuto ridurre i costi, per le Pmi, del 10 per cento, ma potrebbe non essere così. Sottolinea ancora la Cgia come l’Italia abbia un altro grosso problema per le Pmi, che pagano il 68 per cento in più sulla bolletta dell’energia rispetto alla media degli altri Paesi europei.
Il ministero dello Sviluppo economico ha stimato che le imprese ad essere interessate da questo provvedimento del governo saranno 710mila. “Qualsiasi misura che abbassi le tasse o, come in questo caso, riduce i costi di produzione delle attività economiche – spiega il segretario della Cgia di Mestre, Giuseppe Bortolussi – va salutata con soddisfazione. Detto ciò, ricordo che il 95% delle imprese presenti in Italia ha meno di 10 addetti e ben oltre il 70% degli artigiani e dei commercianti lavora da solo”.