Ogni tanto capita, in un Mondiale, di assistere a una partita talmente brutta e povera di spunti da domandarsi come ci sono arrivate fin qui queste due squadre. Giappone – Grecia è una di quelle partite. Entrambe sconfitte all’esordio, entrambe costrette a vincere: finisce zero a zero, risultato che probabilmente avrebbe resistito anche giocando un altro paio di giorni.
Il Giappone, apparentemente più quotato, ha le colpe maggiori perché ha avuto il vantaggio di trovarsi con un uomo in più già al 38esimo del primo tempo per l’espulsione di Katsouranis, il capitano greco, per doppia ammonizione.
Zaccheroni, l’italiano che allena il Giappone, è giustamente deluso a fine partita. Se già l’hanno criticato dopo la sconfitta con la Costa d’Avorio (in cui il Giappone ha giocato meglio) figuriamoci adesso. Il Giappone dimostra una clamorosa incapacità a sfruttare la superiorità numerica, non allarga mai il gioco sulle fasce, cerca ostinatamente il cross da tre quarti di campo sui quali i difensori della Grecia hanno avuto vita facile.
Anzi, proprio la Grecia, soprattutto sui calci da fermo, ha creato qualcosina in più sfiorando la clamorosa vittoria. Deludenti Nakatomo e Honda.
Il pareggio consente alla Colombia (che ha battuto la Costa d’Avorio) di essere già qualificata mentre sia Giappone che Grecia conservano qualche piccola speranziella di farcela ancora nell’ultimo turno. Ma se il tasso tecnico è questo c’è poca speranza per entrambe.
A fine gara sono diventate ancora più forti le voci secondo cui il prossimo allenatore della Grecia sarà l’italiano Claudio Ranieri, protagonista negli ultimi due anni con il Monaco, prima promosso dalla B e poi secondo in serie A.