Non solo scottature: il sole, e in particolare i raggi UV-A emanati, potrebbero apportare dei benefici per la salute, come la riduzione della pressione arteriosa e del battito cardiaco. Ad affermarlo è una ricerca condotta dalla University of Edinburgh, pubblicata su Journal of Investigative Dermatology.
I test sono stati eseguiti su un campione di 24 donne: “Sono sufficienti 20-30 minuti di esposizione per fare calare la pressione di 3-4 millimetri di mercurio – si legge nel testo dello studio – Basti pensare che a una diminuzione di 5 millimetri di mercurio corrisponde una diminuzione del rischio di ictus del 34% e di ischemia del 21%”.
“Il nostro studio – prosegue – dimostra che un’esposizione al sole naturale a mezzogiorno o nelle giornate assolaze in zone del Sud Europa, dilata le arterie attraverso la pelle. Questo cambia la nostra valutazione del rapporto rischio/beneficio per l’esposizione al sole”.
Il direttore del reparto di dermatologia all’ospedale Sant’Andrea di Roma, Antonio Costanzo, ha spiegato il perché di questo fenomeno: “La pelle è un deposito di nitrati che i raggi UV-A trasformano in nitriti in grado di ridurre la pressione arteriosa e avere effetti benefici sul sistema cardiovascolare. Una moderata esposizione – prosegue – al sole è benefica per lo sviluppo della vitamina D nelle ossa, ora sappiamo che c’è dell’altro.”
Ma avverte: “Da evitare però che l’esposizione induca danni profondi, eritemi e scottature che facilitano l’insorgenza di tumori. Si può dunque stare al sole, con moderazione e senza scottarsi”.