Il Cile batte l’Australia ma la vittoria è stata molto più sofferta di quello che si sarebbe potuto pensare, specie dopo il primo quarto d’ora della gara.
Nei quindici minuti iniziali il Cile annienta l’Australia, segna due gol (Sanchez al 12′, Valdivia al 14′), domina come se fosse una partitella d’allenamento contro la squadra giovanile. E invece accade quello che nel calcio talvolta accade: il Cile si pavoneggia, cerca il terzo gol con trame leziose come se la goleada fosse dietro l’angolo ed invece, quando Cahill (37′) segna di testa il gol che dimezza il distacco, la partita si riapre clamorosamente.
Il Cile non c’è più, non riesce a trovare le misure dei reparti e rischia più di una volta il gol del 2 a 2 (clamorosa la palla gol per Bresciano respinta da Bravo). Nel finale (93′) il gol di Beausejour allontana l’incubo di una clamorosa rimonta e punisce oltremodo l’Australia che, a parte la sbandata iniziale, è stata molto dignitosa in campo e pericolosissima con Cahill su tutti i palloni alti che sono arrivato in area di rigore.
Il Cile è da rivedere. Alexis Sanchez è stato il migliore, segnando un gol e regalando palloni preziosi ai compagni. Ma in difesa, sulle palle alte, la Roja è troppo vulnerabile e, se per la qualificazione sarà lotta a due con la Spagna (umiliata dall’Olanda), sarà comunque dura.