Corradino Mineo non è più tra i membri del Partito democratico che fanno parte della commissione Affari costituzionali del Senato. A deciderlo è stato l’ufficio di presidenza del gruppo che ha indicato a larga maggioranza come membro permanente il capogruppo Luigi Zanda. Secondo quanto viene riferito da alcune fonti interne al gruppo, Corradino Mineo non era un membro permanente in quanto aveva soltanto sostituito Marco Minniti quando quest’ultimo aveva ricevuto un incarico al governo.
L’ufficio di presidenza, col voto di questa sera, ha deciso di rendere permanenti tutti i membri della commissione, ma ha confermato solamente due dei tre sostituti, mentre Mineo è stato sostituito da Zanda. Mineo, uno dei dissidenti tra i firmatari del ddl Chiti, ma anche uno dei sostenitori della necessità di mantenere il Senato elettivo ha perso il posto. “E’ un errore: non è utile né a Renzi né al governo né al partito cercare di far passare in Commissione le riforme con un muro contro muro. E’ un autogol per il governo e per il partito”, ha detto all’Ansa.
Sulla vicenda, commenta ancora Mineo: “Non ho ricevuto alcuna comunicazione ufficiale della mia sostituzione, me l’ha detto il collega Walter Tocci, che a sua volta l’aveva saputo da altri… – continua. – E’ una decisione che non capisco e non approvo. Domani vedremo, per ora posso dire che non capisco la ratio di questa scelta. Non sono io il problema, il problema è uscire dall’impasse”. Arriva anche il commento di Fassina in una nota: “E’ grave la sostituzione di Corradino Mineo dalla Commissione Affari Costituzionali del Senato. E’ un errore politico. Una ferita all’autonomia del singolo parlamentare e al pluralismo interno del Pd. Un segno di debolezza per chi intende evitare di fare le riforme a colpi di maggioranza. Chiediamo alla presidenza del gruppo Pd del Senato di rivedere la decisione presa”.