Da tutte le regioni di Italia raggiungeranno Roma in pullman, in treno e in aereo, i lavoratori dei call center che hanno aderito alla manifestazione nazionale ‘No delocalizzazione day’ in programma domani, mercoledì 4 giugno nella Capitale.
Il corteo partirà alle 9.30 da piazza della Repubblica e raggiungerà piazza Santi Apostoli per le 12.30. I manifestanti percorreranno via delle Terme di Diocleziano, via Giovanni Amendola, via Cavour, Largo Corrado Ricci, via dei Fori Imperiale, piazza Venezia, via Cesare Battisti.
La mobilitazione, per la prima volta, vedrà scendere in piazza migliaia di lavoratori dei call center provenienti da ogni parte d’Italia per chiedere garanzie per il proprio futuro minacciato dai fenomeni delle delocalizzazioni – il trasferimento del lavoro all’estero, soprattutto nei paesi dell’Europa dell’Est – e delle gare al massimo ribasso.
“Secondo le nostre stime – dice Salvo Ugliarolo, segretario nazionale di Uilcom Uil – domani in piazza potremmo essere più di otto mila. Sarà una manifestazione che farà sentire la voce dei lavoratori alle Istituzioni, i cui rappresentanti fino a oggi si sono comportati come se i dipendenti dei call center non fossero altro che fantasmi e invece domani vedranno la gente in carne e ossa (guarda i selfie), vedranno chi stanno cercando di mandare per la strada. Dalla manifestazioni di domani ci aspettiamo di rafforzare la nostra voce al tavolo che si sta occupando del settore telecomunicazioni al Ministero per lo Sviluppo economico”.
“Domani daremo corpo alla protesta. Ci sono 80 mila operatori del settore: 50mila a tempo indeterminato, 30mila con contratti a termine – ha detto Natale Falà, Rsu Slc Cgil – che rischiano il posto di lavoro a causa delle delocalizzazioni e delle gare al massimo ribasso. Per questo gli operatori dei call center di tutta Italia hanno deciso per la prima volta di metterci la faccia per essere riconoscibili e riconosciuti e di scendere in piazza con questa mobilitazione nazionale che si terrà a Roma”.