La direzione del partito deve ancora iniziare e già Nichi Vendola fa capire la linea che intende dare: “Una sinistra di governo non è una sinistra nel governo”, ha detto arrivando alla direzione replicando all’ipotesi di un unico partito con il Pd. “Ma siamo pronti a incoraggiare Matteo Renzi se vuole usare il grande consenso ottenuto per scardinare il nuovo muro di Berlino, il muro dell’austerità”, aggiunge.
A sollevare i dubbi è stato il capogruppo Sel alla Camera dei deputati, Gennaro Migliore, che nei giorni scorsi aveva chiaramente espresso la sua volontà di creare un’intesa con i democratici all’indomani dei risultati delle Europee.
“In casa mia c’è aria di dibattito e l’importante è non trasformarlo in una guerra con morti e feriti”, ha dichiarato Vendola, provando ad abbassare i toni. “Occorre trovare un equilibrio, una sintesi”, ha concluso.
Al termine della riunione, Vendola getta ancora acqua sul fuoco sulle possibili fuoriuscite dal partito dopo il voto delle Europee: “Le voci allarmistiche dopo questa riunione si sono molto attenuate. Il brutto è se queste voci ci sono dopo e non prima. La natura di questo governo – continua Vendola – ci rende obbligato un posizionamento all’opposizione, senza alcun atteggiamento pregiudiziale”.