Ancora alta la tensione a Donetsk dove non si ferma lo scontro: 24 persone sono state uccise durante un attacco ad un camion che trasportava miliziani separatisti feriti.
È questo il bilancio di Itar-Tass mentre il governatore dell’autoproclamata Repubblica popolare, Pavel Gubarev, parla di 35 morti e accusa le forze ucraine di aver sparato un razzo contro “un camion che aveva le insegne dei servizi medici”. “È un crimine contro l’umanità” e aggiunge che i feriti provenivano dall’aeroporto della città, al centro di una furiosa battaglia.
Le autorità dell’autoproclamata Repubblica lanciano poi un appello “Ci servono dottori, volontari, donatori di sangue”. Intanto sarebbero ripresi gli scontri anche a Mariupol “sotto attacco di uomini armati con uniformi nere e senza insegne” raccontano le agenzie russe.
Invece sono almeno tre i civili uccisi nel bombardamento di artiglieria su un’area residenziale di Sloviansk, roccaforte dei ribelli separatisti nella regione di Donetsk. Lo affermano le emittenti russe, mostrando le immagini di tre cadaveri a terra, in un bagno di sangue. Tra loro anche una donna. Ai tre civili vanno aggiunti almeno altri due uccisi tra le fila dei miliziani separatisti.