La sua unica colpa è stata quella di aver sposato un uomo scelto da lei e non dai suoi parenti: per questo motivo Farzana Parveen, 25enne pakistana, è stata uccisa a sassate davanti al tribunale di Lahore da un gruppo di 20 esponenti della sua famiglia, tra cui il padre e il fratello.
La giovane, incinta di 3 mesi, si era recata in tribunale per difendere suo marito, accusato dalla famiglia di lei di averla rapita e costretta a sposarlo: “Farzana era qui per dire alla corte che si era sposata per sua scelta”, ha confermato l’avvocato Rao Mohammad Kharal.
“Il fratello ha prima aperto il fuoco con una pistola ma l’ha mancata. Lei ha provato a scappare ma è caduta. I parenti l’hanno presa e l’hanno colpita a morte con dei mattoni”, ha dichiarato l’investigatore della polizia pakistana Rana Akhtar.
Secondo la Commissione sui diritti umani del Pakistan, l’anno scorso 869 donne sono morte a causa dei cosiddetti “omicidi d’onore”: “Questi crimini persistono a causa dell’impunità di cui godono gli assassini”, ha sottolineato la Commissione in un rapporto, ricordando che la legge pakistana permette ai familiari di perdonare i killer che spesso a loro volta sono membri della stessa famiglia della vittima.