In soli sei mesi il presidente del Consiglio italiano Matteo Renzi, che dal 1 luglio guiderà il Consiglio europeo, conta di stravolgere l’impianto dell’Unione dei 28 paesi. Non ci sono tabù: nuova costituente per modificare i trattati, basta rigore e austerità in favore di una programmazione di investimenti per la crescita, politica estera comune per una migliore e più equa gestione delle frontiere.
Un programma rivoluzionario, contenuto in un documento di una sessantina di pagine stilato dal sottosegretario Sandro Gozi, coordinatore del semestre, che il premier presenterà il 2 luglio a Bruxelles al momento dell’insediamento.
“L’Europa deve parlare la lingua dei suoi cittadini, deve conoscere e comprendere veramente la vita quotidiana delle sue famiglie”. Insomma, l’Europa che sogna il premier italiano Matteo Renzi è a misura d’uomo (e di donna). “L’Italia è determinata ad aiutare l’Europa a crescere guardando al futuro”, ha detto il presidente del Consiglio, consapevole di arrivare a Bruxelles dopo aver vinto a mani basse con il suo Pd le Europee del 25 maggio.
Una vittoria che non è soltanto nazionale, perché l’Italia è tra i pochi grandi paesi dell’Unione in cui gli euroscettici sono rimasti al palo. Un successo alle urne che potrebbe portare un uomo del Pd alla guida del gruppo del Pse in Parlamento. “Il nostro peso in Europa è cambiato”, ha detto Renzi, commentando i risultati del Pd alle Europee.
Spalle parate, dunque, per il premier italiano che vuole provare ad aprire un negoziato per cambiare i Trattati. Il governo, infatti, ha intenzione di inviare un questionario a tutte le Capitali per capire se e quanto ogni Paese vuole cambiare l’Europa. Quindi, se sarà possibile – ma con la Germania che spinge per una maggiore integrazione e la Gran Bretagna che invece vorrebbe ridurre sempre di più i vincoli gli spiragli per un confronto sembra ci siano tutti – si cercherà di impostare un dibattito che porti al lancio di una nuova Convenzione europea, meno votata all’austerità e per un’Unione più solidale.
Per esempio, sul capitolo immigrazione. Troppo spesso l’Italia è stata lasciata sola ad affrontare gli sbarchi di centinaia di migliaia di disperati provenienti dall’altro lato del Mediterraneo. L’operazione della Marina Militare, completamente a carico del governo italiano, può non bastare e soprattutto rappresenta un carico che l’Italia non dovrebbe affrontare da sola, anche se gli altri paesi hanno spesso fatto orecchie da mercante sul tema.
Renzi chiederà un rafforzamento di Frontex in modo che la missione europea sostituisca Mare Nostrum nel pattugliamento del Canale di Sicilia e si lavorerà anche al mutuo riconoscimento dell’asilo in modo che chi lo otterrà in un Paese, come l’Italia, possa spostarsi liberamente nell’area Schengen.
Durante il cosiddetto “semestre europeo” ogni Stato membro presenta i propri programmi nazionali di riforma e di stabilità, sui quali vi dovrà essere poi il vaglio degli altri Paesi. In primis, la Commissione valuta i programmi e presenta una serie di raccomandazioni, le quali vengono discusse a livello di Consiglio che le adotta, indirizzandole eventualmente ai singoli Stati.
Chissà dunque che Renzi, magari con la guida del Pse, non riesca a “rottamare” anche qualche stantia tradizione europea.