‘Pasionaria’ della cultura verde, europeista convinta, sposata con l’attivista Markus Drake, arriva a proporre “sanzioni per i Paesi che non fanno nulla per combattere la disoccupazione”. Ska Keller, 33 anni, è la più giovane (e l’unica donna) candidata alla presidenza della Commissione europea. È il volto dei Verdi, insieme a Josè Bovè (sessantenne leader dei ‘no global’ francesi, n.d.r.) ma oltre alle politiche energetiche e ambientaliste ha in mente anche un serio programma di riforme economiche per l’Unione europea.
Quando parla della crisi sottolinea che “è mancata la cooperazione” tra i 28 perché “abbiamo creato un’area economica, ma all’interno di essa gli Stati membri sono ancora in competizione tra loro”. E all’Europa prima imputa di “aver commesso molti errori nella costruzione dell’euro” che di fatto “hanno trasferito sulle spalle dei lavoratori la competizione tra paesi”, poi la accusa di aver sbagliato ricetta nella cura della crisi.
“L’austerità, ormai è un fatto, si è dimostrata essere la risposta più sbagliata, la crisi è peggiorata ulteriormente e l’Europa si è impoverita”. Da qui, la principale proposta del programma: “Dobbiamo fermare l’austerità, dobbiamo investire e condurre le nostre economie verso percorsi più sostenibili e verdi, anche perché i posti di lavoro che possiamo creare sono proprio nei settori delle energie alternative, dell’efficienza energetica, ma anche nell’istruzione e nella sanità, cioè i settori da cui dipende il benessere di tutta la società”.