Come tutelare la propria privacy nell’era dei social? Sono in molti a finire “intrappolati” nella rete dei social network. In un momento d’ira o di tristezza si può cedere alla tentazione di rivelare i propri segreti più intimi o le proprie fotografie scattate in momenti particolari, apparentemente innocue. Si può correre il rischio di mettere in discussione i propri contatti di lavoro o entrare nel mirino di cyberbulli o molestatori di vario genere e grado. O ancora si può scaricare una app sbagliata irretiti dalla parola “gratis”.
Per questo il Garante ha messo a punto la guida “Social Privacy – Come tutelarsi nell’era dei social network”. L’Autorità, partendo dall’analisi delle principali problematiche legate all’uso dei social network, offre agli utenti della rete consigli e soluzioni che possano aiutare la “generazione 2.0”, passando per gli insegnanti e le famiglie fino ad arrivare agli esperti e ai manager. In particolare l’Autorità garante si è soffermata su fenomeni come quello delle false identità o come il sexting e il cyberbullismo che rischiano di rovinare la vita di tanti giovani anche minorenni.
Nel vademecum sono prese in considerazione le nuove frontiere aperte anche dalle numerose piattaforme di messaggistica sociale istantanea, la cui crescita è andata di pari passo con la rapidissima diffusione di smartphone e di altri strumenti come tablet e phablet, o come occhiali e orologi “intelligenti”.
Il testo del decalogo si struttura in quattro capitoli: “Facebook & co”, “Avvisi ai naviganti”, “Ti sei mai chiesto?”, “10 consigli per non rimanere intrappolati”. Chiude il vademecum un glossario, “Il gergo della rete”, che introduce alcuni termini che si incontrano con maggiore frequenza nelle cosiddette reti sociali.
Il vademecum può essere richiesto in formato cartaceo al Garante per la protezione dei dati personali, piazza di Monte Citorio n. 123 – Roma, o via mail all’indirizzo ufficiostampa@garanteprivacy.it oppure scaricato in formato digitale dal sito dell’Autorità.