Il decreto Casa è diventato legge. La Camera ha approvato in via definitiva il dl casa: a favore del decreto hanno votato 272 deputati dei gruppi di maggioranza (Pd, Sc, Pi, Minoranze linguistiche, Cd, Psi), mentre i “no” sono stati 92, espressi da M5s e Sel. Fi che aveva annunciato voto contrario e Fdi, che aveva annunciato l’astensione, non hanno partecipato al voto.
Tante le misure approvate. A partire da nessun allaccio di acqua, gas e luce per chi occupa abusivamente una casa. Chi lo fa per 5 anni, non potrà più essere iscritto nelle liste per le case popolari. Il governo poi ha stanziato 325 milioni di euro in più per nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione e per il Fondo destinato agli inquilini morosi incolpevoli.
La novità che che per gli inquilini che hanno denunciato di aver pagato l’affitto in nero la legge fa salvi i diritti acquisiti, fermando così la sentenza della Corte costituzionale che rendeva vani gli effetti di una precedente legge che aveva incentivato gli affittuari in nero a denunciare.
La cedolare secca al 10% varrà per i canoni concordati, cioè per i contratti a canone concordato stipulati nei maggiori comuni italiani e nei capoluoghi di provincia e nei centri più popolati. L’estensione della cedolare secca vale anche per le case affittate a cooperative edilizie e a enti senza scopo di lucro, se date in gestione ai Comuni o affittate a studenti universitari.
Niente Imu invece per chi è proprietario di una casa sfitta in Italia perchè residente all’estero: per chi non vive qui e chi non è riuscito ad affittare la propria abitazione, questa non sarà considerata come prima casa. Invece gli appartamenti di edilizia popolare dell’Iacp potranno essere venduti solo agli inquilini e le risorse stanziate per questo capitolo dovranno essere destinate soltanto ad aumentare il patrimonio abitativo.