Il presidente russo Vladimir Putin ha ordinato alle forze militari impegnate in manovre ai confini con l’Ucraina di tornare alle basi. A darne notizia è l’agenzia Interfax.
Non è ancora chiaro se l’ordine di Putin si tradurrà in una riduzione del numero di soldati russi ai confini con l’Ucraina dove, secondo la Nato, Mosca ha ammassato circa 40.000 uomini.
Intanto la Nato non ha visto nessun movimento immediato che confermi le ultime affermazioni del Cremlino, riguardanti il ritorno nelle loro basi delle truppe russe che si trovano vicino al confine con l’Ucraina. Lo riferisce la stessa Alleanza.
In particolare Putin, in viaggio verso la Cina dove andrà per firmare un accordo trentennale sulla fornitura di gas, ha ordinato la fine delle esercitazioni militari nelle regioni di Rostov, Belgorod e Briansk, al confine con l’Ucraina, e il ritiro delle truppe dislocate in queste aree. Mosca intanto torna a chiedere al governo ucraino di mettere fine all’operazione militare contro gli insorti filorussi armati nelle regioni orientali di Donetsk e Lugansk.
Putin si è detto anche soddisfatto per l’inizio del dialogo tra le autorità di Kiev e i sostenitori della federalizzazione dell’Ucraina. Mosca chiede al governo ucraino di mettere fine all’operazione militare contro gli insorti filorussi armati nelle regioni orientali di Donetsk e Lugansk. Ma i combattimenti non si fermano. Un soldato ucraino è morto e tre sono rimasti feriti per un attacco sferrato sui monti di Sloviansk dove sorge una torre di trasmissione tv contesa dai ribelli e dalle truppe di Kiev.