L’interrogatorio del parlamentare del Pd Francantonio Genovese si è concluso dopo più di tre ore nel carcere messinese di Gazzi. L’ex segretario regionale siciliano del Pd si è costituito nella struttura penitenziaria della città dello Stretto proprio mentre l’aula di Montecitorio votava per il suo arresto chiesto dalla procura di Messina e firmato dal gip Giovanni Di Marco, in cui si ipotizzano reati commessi nell’ambito della formazione professionale.
Assistito dall’avvocato Nino Favazzo, Genovese ha risposto alle domande degli inquirenti: presenti i sostituti procuratori della Repubblica che hanno seguito l’inchiesta e il procuratore aggiunto Sebastiano Ardita. Al termine l’avvocato Favazzo ha chiesto la reimmissione in libertà di genovese o in subordine la concessione degli arresti domiciliari. A questa richiesta la procura si è opposta. Il gip si è riservato di decidere.
“È stato un interrogatorio molto completo l’onorevole Genovese ha risposto alle domande in modo chiaro e puntuale ora aspettiamo le determinazioni che il Gip farà”, ha detto l’avvocato Favazzo, cui fa eco l’altro legale Carlo Enrico Palliero: “Abbiamo fatto istanza di attenuazione della misura vedremo le determinazioni del giudice tra un paio di giorni”, riferendosi a una richiesta di concessione degli arresti domiciliari in sostituzione del carcere.
“Genovese ha chiarito dal suo punto di vista la sua posizione ed ha fornito ampie e esaustive spiegazioni in merito a quanto contestato dall’accusa”, ha detto ancora Favazzo “Sono prudentemente ottimista. Lui è molto sereno, la sua dignità è veramente alta sta affrontando questo momento difficile con altissima dignità”.