L’ex ministro Claudio Scajola sarà interrogato questa mattina nel carcere romano di Regina Coeli dai pm della Procura di Reggio Calabria. Scajola dovrà rispondere dell’accusa di aver favorito la latitanza di Amedeo Matacena, ex parlamentare di Forza Italia, e di concorso esterno in associazione mafiosa.
“Chiarirò tutto – ha detto Scajola ai suoi legali. – Non c’è nemmeno un indizio che possa collegarmi alla ‘ndrangheta”. Ma, secondo indiscrezioni trapelate dagli ambienti della Procura, ci sarebbero nuovi elementi che i pm sono pronti a contestare all’ex rappresentante dell’esecutivo di Silvio Berlusconi.
Il procuratore Federico Cafiero De Raho, il sostituto Giuseppe Lombardo e il sostituto nazionale antimafia Francesco Curcio sarebbero, infatti, convinti che Scajola faccia parte di una rete più vasta di esponenti di Forza Italia e personaggi legati a quel partito che possa aver avuto un interesse economico e politico a favorire Matacena e i suoi referenti criminali. Nel “giro di amicizie” di Scajola e Matacena potrebbe essere coinvolto anche Giampaolo Tarantini, l’imprenditore pugliese che portava le donne alle feste di Silvio Berlusconi.