Gli episodi “rivelati” dall’ex Segretario di Stato al Tesoro e da altri sono relativi a riunioni, tenutesi nell’autunno del 2011, di consessi europei e internazionali cui il Presidente italiano – al pari degli altri Capi di Stato non dotati di poteri esecutivi – non aveva titolo a partecipare e non partecipò: e dunque nulla può dire. Lo spiega il Quirinale sul caso Geithner.
“Le dimissioni liberamente e responsabilmente rassegnate il 12 novembre 2011 dal Presidente Berlusconi – precisa una nota del Quirinale -, e già preannunciate l’8 novembre, non vennero motivate se non in riferimento, in entrambe le circostanze, a eventi politico-parlamentari italiani”.
La replica di Berlusconi non è arrivata perché “basterebbe un passo falso per essere consegnato ai domiciliari o a San Vittore”. Il leader di Forza Italia, alla convention del partito a Roma, ha poi aggiunto che “è la cosa che mi pesa di più della sentenza. Non posso attaccare la magistratura e il Capo dello Stato perché significherebbe scherzare col fuoco”.
L’ex premier ha comunque aggiunto che “esistono pochi dubbi sul fatto che a un certo punto Merkel e Sarkozy abbiano convocato una riunione con l’unico scopo di colonizzarci”. Ai suoi sostenitori ha poi detto: “Non abbiamo molti motivi per essere tranquilli. Siamo delusi e disgustati, furiosi ed esasperati”: E ha poi concluso dicendo che “dopo tanti anni di presidenti della repubblica scelti dai capi di partito è giunto il momento che sia il popolo ad eleggere il capo dello Stato”.