Arrivano le prime confessioni su Expo | Maltauro: “Bisogna pagare, niente alternative”

di Redazione

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Arrivano le prime confessioni su Expo | Maltauro: “Bisogna pagare, niente alternative”

| martedì 13 Maggio 2014 - 09:47

Per il premier, Matteo Renzi, l’Expo “è una grandissima opportunità per l’Italia, ma dobbiamo fermare i delinquenti non i lavori”. Il primo ministro ha poi espresso “assoluta fiducia” nei confronti del commissario unico Giuseppe Sala ed ha ribadito l’impegno del suo governo per l’Expo. “Io preferisco perdere – dice Renzi –  qualche punto nei sondaggi piuttosto che fermare questa occasione di investimenti per l’Italia”. Oggi il premier incontrerà, a Milano, per incontrare gli imprenditori e prendere visione dei dossier su Expo.

“Mi fidavo di Angelo Paris, non ho mai assunto – spiega Giuseppe Sala in audizione alla commissione antimafia – raccomandati e non ho mai visto Primo Greganti e gli altri finiti nell’inchiesta”. Il presidente della commissione Rosy Bindi ha ascoltato Sala che ha spiegato: “Non ho mai parlato in vita mia con questi personaggi: sarebbe perlomeno un’ ingenuità parlare con persone tristemente note sul territorio lombardo e non solo”. Sala ammette ancora che alcune attività, considerate “non sensibili”, sono stati allentati i controlli dell’antimafia: “Si è  ritenuto che alcuni appalti non rientrassero tra le attività sensibili e che fosse necessario semplificare le procedure amministrative. I contratti per gli allestimenti ad una cifra inferiore di 100mila euro sono quindi esentati dalle verifiche antimafia, così come quelli inferiori a 150mila euro per l’organizzazione di eventi”.

Sala, sottolinea poi, come “non sono riuscito ad assegnare una gara al prezzo più economicamente vantaggioso senza avere un ricorso”. Una dichiarazione che piace poco alla presidente della commissione antimafia, che spiega: “Siamo preoccupati dal fatto che per accelerare i lavori si possano abbassare i controlli contro il rischio di infiltrazioni criminali. Siamo invece convinti della necessità di rafforzare i controlli sui cantieri e sullo svolgimento delle gare, con la presenza di persone qualificate”. Ma Expo andrà avanti. “Non abbiamo avuto indicazioni dalla procura di Milano di fermare o rivedere alcune gare tra quelle già assegnate”, almeno secondo quanto afferma il commissario unico alla commissione parlamentare antimafia. Poi Sala offre i numeri di Expo2015:  “mette a bilancio 1 miliardo e 350 milioni di euro”. Sono quasi 400 milioni che arrivano dalle aziende partner dell’evento ed un miliardo che è stato versato, invece, dai Paesi partecipanti,.

L’imprenditore Enrico Maltauro, arrestato ieri sera, ha risposto alle domande del gip in modo diretto e senza possibili interpretazioni altre: “Il sistema è questo – spiega Maltauro – bisogna pagare i mediatori non ci sono alternative”. Il business, del gruppo di mediatori composto da Primo Greganti e Giuseppe Frigerio, si spingeva dagli appalti per Expo a quelli della sanità. A rispondere alle domande dei giudici anche l’ex segretario ligure dell’Udc Sergio Catozzo, protagonista del filmato in cui riceve una “busta da mediatore” e ammette di sentirsi “un lobbista all’americana”. Secondo Catozzo, infatti, le aziende “vanno coccolate come le belle donne”.

“I biglietti che ho cercato di nascondere – spiega Sergio Catozzo – erano quelli su cui ho annotato la contabilità delle tangenti”. Così risponde ai giudici in merito al tentativo di nascondere i fogli ai finanzieri durante la perquisizione della sua abitazione. Maltauro, l’imprenditore vicentino, avrebbe fatto alcune parziali ammissioni durante l’interrogatorio, durato quasi un ora e mezza, ammettendo i fatti “nella loro materialità”. L’imprenditore vicentino si è però riservato di di chiarire la sua posizione davanti ai pm. Mentre invece, l’ex direttore generale di Expo 2015, Angelo Paris, durante l’interrogatorio del gip si è dichiarato totalmente estraneo al sistema che gestiva in modo illegale gli appalti. Paris, almeno nelle parole del suo legale, avrebbe però ammesso di avere fatto degli errori e di avere diverse responsabilità extragiudiziarie. Paris ha inoltre chiesto al gip l’autorizzazione ad inviare una letteraq di dimissione alla società per cui lavora.

Durante l’interrogatorio di Primo Greganti, l’ex funzionario del Pci ha spiegato “mi occupo di legno non di appalti”. Il Compagno G. ha spiegato di non avere percepito soldi in maniera illecita attraverso gli appalti. Come ha spiegato il suo avvocato, Greganti ha come funzione quella di “cercare imprenditori interessati alla realizzazione di immobili in legno e di seguire tutta questa filiera, dalla lavorazione del legno alla fabbricazione degli immobili, tenendo conto che anche per l’Expo ci saranno padiglioni così realizzati”.

 

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