La famiglia Speziale continua a querelare: dopo il conduttore televisivo Massimo Giletti, il padre dell’ultrà rossazzuro Antonino Speziale, condannato a 8 anni per l’omicidio dell’ispettore Filippo Raciti, denuncia la vedova Marisa Grasso. Il padre di Speziale ha infatti querelato Marisa Grasso Raciti per diffamazione a mezzo stampa. La denuncia è stata depositata alla Procura della Repubblica di Milano dall’avvocato Giuseppe Lipera, legale della famiglia Speziale.
Nella denuncia è riportata una dichiarazione che sarebbe stata rilasciata dalla vedova del poliziotto catanese in una intervista a Radio 24, durante la trasmissione 24 mattino, e ripresa poi da diverse testate: “Questo Speziale, che io non nomino mai, è un assassino e uno spacciatore di droga. È un mercante di morte. Questo si pubblicizza”.
Roberto Speziale, papà dell’ultrà, ha scritto inoltre nella querela presentata dal suo legale che “trovo da padre, anche se mio figlio è stato condannato in via definitiva, che le espressioni utilizzate dalla vedova del poliziotto, quali ’assassino’ e ‘mercante di morte’, siano altamente infamanti ed enormemente lesive del mio onore e del mio decoro, nella mia qualità di educatore: oltre che lesiva nei confronti di mio figlio”.
Infine per Roberto Speziale “la dicitura ‘Speziale libero’ sulla maglietta del tifoso napoletano non è altro che la semplice esternazione di un pensiero, condiviso da milioni di italiani: Antonino è innocente”.
La replica di Marisa Grasso arriva subito: “Vuol dire che chiederò nuovamente giustizia in un’aula di tribunale. Io non ero abituata a frequentare le aule di giustizia, con la morte di mio marito ho iniziato e vuol dire che dovrò continuare…”
Solo alcuni giorni fa la famiglia Speziale, sempre attraverso i legali Giuseppe Lipera e Grazia Coco, avevano presentato un’altra querela nei confronti del conduttore Rai, Massimo Giletti, perché durante la trasmissione televisiva L’Arena avrebbe detto che “Speziale avrebbe confessato l’omicidio dell’Ispettore Raciti. Questo è un falso clamoroso: Antonino Speziale si è sempre protestato innocente”, è stato rilevato in comunicato diramato dagli stessi avvocati.
A Catania, invece, nei giorni scorsi due consiglieri comunali hanno indossato delle magliette, simili nella grafica a quella vestita dal tifoso napoletano Genny a’ carogna De Tommaso durante la discussa finale di Coppa Italia di sabato scorso, in cui però c’era scritto: “Raciti eroe. Speziale in galera”.
A Cagliari in occasione della festa della polizia sono state indossate dagli agenti delle t-shirt che inneggiano al poliziotto catanese morto nel 2007.