Riccardo Viti è uscito con le manette ai polsi dalla sua casa a due passi dall’ospedale di Careggi a Firenze, in silenzio, a testa bassa. L’idraulico di 55 anni è stato arrestato per la morte di Andreea Cristina Zamfir, la prostituta di 26 anni trovata crocifissa a una sbarra sotto il viadotto dell’Autosole nella periferia del capoluogo toscano.
“Adesso è finita, è finita: ho fatto una sciocchezza”: queste le prime parole che Viti ha detto alla polizia. L’uomo è accusato di essere il maniaco seriale delle prostitute: è proprio grazie a loro che le forze dell’ordine sono riuscite a identificare l’idraulico.
“Ho fatto una bischerata. Speravo la trovassero come le altre”, ha detto, ammettendo di aver più volte coinvolto anche nelle sevizie alle altre prostitute.
In Questura Viti ha rilasciato una parziale confessione al pm Paolo Canessa, che lo sta interrogando: “Faccio questa cosa per un senso di rivalsa“. Le sevizie sulle prostitute sono iniziate nel 2006: fu allora che la prima ragazza fu violentata e abbandonata nuda. Da allora altri sei casi tra Firenze e Prato, fino alla tragica morte di Andreea.