“Una catastrofe umanitaria nelle città assediate a causa della mancanza di igiene e della scarsità di approvvigionamento alimentare”. L’allarme sulla situazione in Ucraina orientale viene lanciato da Mosca che, attraverso una nota, ha invitato Kiev “a ritirare le truppe per sedersi al tavolo delle trattative ed evitare un inutile spargimento di sangue”.
Nel frattempo continuano gli scontri a Sloviansk dove dieci persone, tra cui alcuni componenti delle forze dell’ordine, sono morte e altre 30 sono rimaste ferite in uno scontro a fuoco. I separatisti filo-russi e le forze dell’ordine di Kiev non arretrano di un millimetro dalle proprie posizioni. Per questo motivo Mosca chiede che alla vicenda si trovi una soluzione pacifica figlia di una reazione internazionale “senza pregiudizi di sorta”. Il ministro degli Esteri russo, Sergeij Lavrov, ha denunciato violazioni di massa dei diritti umani “delle forze ultranazionaliste, estremiste e neonaziste”.
Intanto il prossimo 13 maggio una delegazione del governo di Kiev, guidata dal premier Arsen Yatsenyuk, verrà ricevuta dalla Commissione europea. Si discuterà di aiuti e sostegni al Paese per far sì che “vada avanti il processo di riforme economiche e politiche per far sì che l’Ucraina possa diventare un Paese democratico, indipendente e prospero”.
Al referendum sull’indipendenza delle regioni di Donetsk e Lugansk manca meno di una settimana. Kiev non accetterà di buon grado una consultazione di questo tipo, per cui è probabile che si possano verificare scontri e tensioni di diverso tipo. I separatisti hanno però fatto sapere che non si fermeranno di fronte a nulla e che la consultazione andrà avanti anche sotto il fuoco nemico.
Tanti i dubbi sul corretto svolgimento delle consultazioni. Le liste elettorali in possesso dei filo-russi potrebbero non essere aggiornate. Saranno 5 milioni le persone chiamata a esprimere il proprio parere sulla secessione, ma presto potrebbe arrivare un contro referendum che inviterà i cittadini a esprimersi sula possibilità di creare una macroregione con Dnipropetrovsk nell’ambito di un’Ucraina unita.