Delitto di Garlasco, riaperto il processo | Disposti nuovi esami sull’omicidio di Chiara

di Stefania Brusca

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Delitto di Garlasco, riaperto il processo | Disposti nuovi esami sull’omicidio di Chiara

| mercoledì 30 Aprile 2014 - 11:05

Il delitto di Garlasco non ha ancora un colpevole. L’omicidio della giovane 26enne Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto del 2007, resta ancora irrisolto. Dopo l’assoluzione in primo e in secondo grado per l’unico imputato del delitto, Alberto Stasi, fidanzato della ragazza all’epoca dei fatti, ora la Corte di Assise d’Appello ha riaperto il caso. È stato disposto infatti il rinnovo dibattimentale e saranno svolti nuovi esami.

I giudici hanno infatti accolto tutte le richieste avanzate dall’avvocato della vittima, Gian Luigi Tizzoni, e dal pm Laura Barbaini.  Il legale ha inoltre riferito che i giudici hanno già nominato i periti e hanno rinviato l’udienza al 14 maggio. I genitori di Chiara si sono detti “molto soddisfatti”.

Tra gli accertamenti che saranno eseguiti per la prima volta, c’è il test per estrarre il Dna mitocondriale da un capello corto, di colore castano chiaro, rinvenuto nel palmo della mano sinistra di Chiara e sulle unghie della ragazza.

Verrà anche ripetuto l’esperimento della cosiddetta “camminata” di Stasi sulla scena del delitto, che sarà esteso anche ai primi due gradini della scala su cui fu trovata morta Chiara. Disposto anche il sequestro della bici nera della giovane, nella disponibilità degli Stasi, al fine di sottoporla alle due testimoni.

Intanto i legali di Stasi fanno sapere che “Alberto è pronto a rientrare nella villetta, se glielo chiederanno”. Così l’avvocato Fabio Giarda, uno dei difensori, risponde a un cronista che gli domanda se l’ex studente sarebbe disposto a rimettere piede nel luogo del delitto di Chiara Poggi, di cui è accusato.

Sono stati sono stati nominati i quattro i periti a cui sono stati affidati i nuovi accertamenti per chiarire la dinamica del delitto di Garlasco. Si tratta del professor Francesco De Stefano dell’Universita’ di Genova, del torinese Roberto Testi, e di due professori dell’Università di Bologna, Gabriele Bitelli e Luca Vittuari. Nell’ordinanza i giudici dispongono da parte dei carabinieri della Compagnia di Vigevano il sequestro della bicicletta nera da donna in uso alla famiglia Stasi. “In caso di mancata spontanea consegna” i carabinieri provvederanno “alla perquisizione dei locali in uso all’imputato”.

 

 

 

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