“Napolitano aveva il dovere morale di concedermi la grazia”. Non usa mezzi termini l’ex presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, in un’intervista a Piazza pulita su La7 che andrà in onda lunedì 28 aprile.
“Senza presentare alcun atto formale ho chiesto al Capo dello Stato la grazia: ho detto lei ha il dovere morale di usare questo strumento, la grazia, motu proprio”, ha raccontato il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, giudicando “non umiliante ma ridicola la decisione di affidarlo alla rieducazione dei servizi sociali e dei colloqui quindicinali con gli assistenti sociali”.
Silvio Berlusconi, tra l’altro, ha confermato di non sentirsi “affatto umiliato” dall’esser stato affidato ai servizi sociali. “Sono assolutamente sereno perché sono sicuro che ciò sarà un boomerang per chi l’ha voluto”.
La sentenza con cui è stato condannato per frode fiscale, secondo l’ex Cavaliere, “è una sentenza politica e inventata”: “Se si esamina il percorso – ha ribadito – non si può negare che ci sia una strategia perché il leader che ha tenuto insieme il centrodestra si è cercato di escluderlo dalla battaglia politica”. “Una sentenza che – attacca Berlusconi – sarà ribaltata dalla Corte Europea e dalla revisione del processo”.
Poi, istigato dal conduttore Corrado Formigli, Berlusconi passa a parlare del premier Matteo Renzi: “Renzi in Forza Italia? Perché no. Penso di sì. Non ha radici comuniste. Ora è nel Pd ed è condizionato dal Partito Democratico. Ha la maggioranza del partito ma non in parlamento”. “E comunque – aggiunge – il riformatore sono io, non Matteo Renzi o quelli del Pd”.
Infine, una battuta sul suo amico (o ex amico) Marcello Dell’Utri che sarebbe “una persona perbenissimo, torturato da 20 anni da accusa assurda, che deriva da reato che non è previsto da codici ma è un’invenzione, concorso esterno in associazione mafiosa”.